Uno studio firmato da Tower Perrin sul finire della decade scorsa dimostro`che solo un dipendente su 5 si sentiva pienamente coinvolto nel suo lavoro.
A far da contrasto, 2 dipendenti su 5 (il 40% della forza lavoro) dichiaravano di sentirsi alquanto “distanti” dal proprio lavoro.
Nella medesima ricerca, le aziende caratterizzate da una forza lavoro fidelizzata (il 90% dei dipendenti dichiarava di non aver alcuna intenzione di cambiare lavoro), registravano un incremento del margine operativo su base annua del 19%, ed una crescita degli utili per azione del 28%.
Le aziende dove più del 50% dei dipendenti dichiaravano di voler cambiare lavoro nel corso del prossimo anno, registravano una diminuzione del margine operativo su base annua del 32%.
IL COSTO DELLO STRESS – Il suggerimento arriva dal National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) britannico, che mette in luce come ogni anno nel Regno Unito vadano persi più o meno 13 milioni di giorni lavorativi proprio a causa dello stress accumulato negli uffici dai dipendenti. Il tutto, ovviamente, con relative ripercussioni sui conti aziendali. Il NICE ha infatti stimato che, tra perdita di produttività e spese per la sostituzioni degli stressati assenti in malattia, ogni anno il costo complessivo dello stress gravi sulle aziende del Regno d’oltremanica per un totale di circa 31 miliardi di euro. …
SOLUZIONI E RISPARMIO – La principale responsabilità di tale situazione sarebbe – sempre secondo gli esperti del National Institute – dei manager, che dovrebbero accantonare atteggiamenti rigidi e autoritari e imparare invece a gratificare i quadri inferiori, dando loro feedback positivi, consentendo maggiore flessibilità sul lavoro. Inoltre, i dirigenti potrebbero investire in corsi di formazione per i manager e in assistenza allo staff dei dipendenti.
(Corriere della Sera, 5 novembre 2009 )
Un Leader Consapevole, sia esso l’amministratore delegato dell’azienda, il direttore operativo, il responsabile commerciale o il team coordinator, ha quindi la responsabilità di coinvolgere il resto della squadra verso un obiettivo comune.
Secondo William George, professore dell’Harvard Business School ed esperto di sviluppo della Leadership, i manager caratterizzati da bassi livelli di Intelligenza Emotiva sono spesso deficitari anche sotto il profilo della consapevolezza di Se` e dell’Empatia.
Il rischio, a parte l’evidente difficoltà di stabilire relazioni autentiche con i propri pari e collaboratori, risiede nella difficoltà di riconoscere le proprie vulnerabilità ed ammettere, per tempo, gli errori commessi.
Ed è proprio nell’Era del Cambiamento, dove tutto, dai sistemi politico-sociali alle regole del business, è in perenne trasformazione, che risulta opportuno allenarsi. Un allenamento della mente, radicata nel corpo, verso lo sviluppo di una maggiore attenzione e consapevolezza di se. Una consapevolezza non giudicante che permetta di sviluppare quella visione cristallina che da sempre ha caratterizzato i migliori leader. Una consapevolezza che consenta di gestire meglio il tempo, le emozioni, entrando in una relazione profondamente intima non solo con se stessi, ma anche con i propri collaboratori. Un allenamento che rafforzi le difese rispetto alla pressione stressante dell’urgenza che caratterizza la vita nelle organizzazioni complesse, e al tempo stesso migliori produttività ed efficenza delle persone che vi lavorano. Non attraverso il controllo, ma grazie ad una maggiore libertà delle persone: non più vittime di automatismi (parole che vengono equivocate e generano comportamenti disadattivi), non più soggette a continue distrazioni (controllare l’email 60 volte in un’ora), rigenerate nel fisico e nel cuore.
I danni dello stress? 200 miliardi«Una situazione che – avverte Bauer – non solo fa ammalare le persone ma, aumentando l’assenteismo, colpisce le aziende e pesa sulla società». Si calcola infatti che i costi dello stress tocchino ogni anno cifre da capogiro: 200 miliardi di euro in Europa e 300 miliardi di dollari in Usa. E chi ha misurato l’assenteismo da stress come la Germania, ha valutato in 11milioni le giornate perse mediamente in un anno (+ 70% negli ultimi dieci anni)
(Corriere della Sera, 20 maggio 2011 )
Il programma “Il Leader consapevole” si sviluppa attraverso 7 incontri di 2 h ciascuno, a cadenza settimanale, integrati da un workshop esperienziale intensivo di 2 giorni.
Lo scopo è accompagnare i manager in un percorso di auto-conoscenza attraverso l’uso della Mindfulness e di altre tecniche mutuate dalle moderne Neuroscienze.
Gli obiettivi:
- Sviluppare consapevolezza e attenzione.
- Aumentare l’autocontrollo e la conoscenza del Se
- Sviluppare abitudini mentali e processi cognitivi che incrementano la sensazione di benessere
Negli Stati Uniti e in NordEuropa aziende del calibro di General Electric, General Mills, AstraZeneca, Google, Apple, hanno già adottato programmi simili a tutti i livelli dell’organizzazione: per i top manager, ma anche per gli operatori della frontline che spesso più di altri sono esposti ad attività fortemente stressanti.
Profilo del facilitatore: Armando De Lucia.
Laurea in Psicologia Clinica, e Master in eBusiness Management conseguito presso l’ISTUD di Stresa.
Ha collaborato a progetti di analisi organizzativa e comunicazione interna in collaborazione con prestigiose società di consulenza, tra cui CapGeminiErnst&Young e Accenture, su organizzazioni pubbliche come INPS, INAIL, Comune di Roma, Comune di Parma, banche come INGDIRECT-ContoArancio e Banche del Credito Cooperativo, oltre che su Piccole e Medie Imprese
Ha svolto attività di coaching per conto della Fondazione AlmaLaurea – Università di Bologna nell’ambito del progetto Spinner rivolto a Risorse Umane ad Elevato Potenziale.
E’ docente di Tecniche di Creatività per il centro di formazione Ampliarte di Madrid.
Formatosi con il programma OASIS del CenterForMindfulness di Boston e Stress Reduction Clinic direttamente con Jon Kabat-Zinn e Saki Santorelli, specializzato con Gregory Kramer della Metta Foundation sul programma Insight Dialogue, ha completato il suo training con il centro Italiano Mindfulness partecipando a diversi ritiri Vipassana.
Nel suo modello di intervento integra il corpus di investigazioni neuroscientifiche di Richard Davidson, Daniel Siegel, Rick Hanson e Philippe Goldin, il programma MBSR elaborato da Jon Kabat Zinn, le ricerche sull’intelligenza emozionale condotte da Daniel Goleman, il modello SCARF di David Rock ed il programma Search Inside Yourself promosso da Chade Meng Tan nato e adottato da Google Inc.